Insulina

LA TERAPIA – L’INSULINA

L’insulina è un ormone prodotto dalle beta-cellule delle isole di Langherans che si trovano nel Pancreas e viene secreta quando il livello del glucosio ematico è elevato.
Come funziona: l’insulina riduce la glicemia mediante l’attivazione di diversi processi metabolici e cellulari che fanno uscire il glucosio dal torrente circolatorio per farlo entrare nelle cellule che lo utilizzano per produrre energia.

Quando viene consigliata una terapia insulinica? La terapia insulinica è consigliata nel caso in cui:

  • la quantità di insulina prodotta dal pancreas è ridotta o assente (diabete di tipo 1)
  • la terapia ipoglicemizzante orale non sia più sufficiente (diabete di tipo 2)
  • compaiano esigenze o complicanze (insufficienza, renale o respiratoria, infarto o ictus, interventi
  • chirurgici, gravidanza) che rendono non sicura o controindicata la terapia con farmaci ipoglicemizzanti orali

In che forma si trova? Esclusivamente in forma liquida e distribuita in flaconi, cartucce e penne preriempite.

INSULINE IN COMMERCIO

Vi sono diversi tipi di insuline: rapida, intermedia, lenta e premiscelata.

Insulina umana rapida
Ora quasi in disuso, l’insulina rapida va somministrata circa 20 minuti prima dei pasti principali; il suo effetto inizia dopo 30-60 minuti dall’iniezione, raggiunge un picco d’azione dopo 2-3 ore e persiste per circa 6 ore.

Nomi Commerciali: Insuman

Analogo rapido dell’insulina umana
Insuline di nuova generazione hanno la caratteristica di avvicinarsi molto ai tempi di reazione dell’insulina prodotta dal pancreas. La loro azione inizia, infatti, solo dopo circa 10 minuti dalla somministrazione e per questo devono essere somministrate immediatamente prima del pasto. Quando necessario e in casi selezionati, possono essere somministrate anche subito dopo il pasto.
L’effetto dell’analogo dell’insulina rapida ha inizio dopo circa 15 minuti, raggiunge un picco d’azione dopo 60 minuti e persiste per circa 3 – 4 ore.

Nomi commerciali: Humalog – Novorapid – Apidra

Insulina intermedia
Ora quasi in disuso, l’insulina ad azione intermedia ha invece la caratteristica di durare molto più a lungo, inizia la sua azione dopo circa 120 minuti dal momento dell’iniezione, raggiungendo il picco massimo dopo 4-6 ore ed esaurendosi 12-14 ore dopo.

Nomi commerciali: Humulin I

Insulina basale (ad azione prolungata)
Ha sostituito la tradizionale insulina intermedia soprattutto nel DM tipo 1 per la caratteristica che ha un profilo d’azione piatto e senza picchi. La sua azione inizia dopo 120 minuti dalla somministrazione, persiste per 12 – 22 ore (a seconda dal tipo di insulina).
Le insuline Basali costituiscono una buona base di insulinizzazione per tutta la giornata successiva.

Nomi commerciali: Lantus – Levemir – Humalog BASAL

Sia le Intermedie sia le Basali sono usate per contrastare il cosiddetto “Effetto alba” ossia per controllare l’iperglicemia del mattino, causata dal picco fisiologico di ormoni controinsulari che aumentano la glicemia nelle prime ore della mattina.

Le pre-miscelate
Le insuline possono essere mescolate tra loro e successivamente iniettate. Bisogna però avere l’accortezza di iniettarle subito poiché, col passare del tempo, le loro caratteristiche possono modificarsi dopo la miscelazione. Questo è dovuto alla loro particolare composizione chimica: per esempio l’insulina rapida, fissandosi con lo zinco dell’insulina protratta, potrebbe rallentare notevolmente il suo effetto. A tal proposito esistono alcuni tipi di insulina messe in commercio già miscelate, in modo da ridurre le possibilità di errore nei dosaggi ed eliminare le possibilità di contaminazione dell’insulina, causate dall’uso dello stesso ago durante la fase di miscelazione. Le insuline premiscelate sono composte da analogo dell’insulina rapida e insulina intermedia (con percentuali diverse). La sua azione inizia dopo 15 minuti raggiunge un picco massimo dopo 60 minuti e persiste per circa 12 – 14 ore.

Nomi commerciali: NovoMix 30 o 50 o 70 – HumalogMix 25 o 50

Esempio: NOVOMIX 30 è composto da un 30% di analogo rapido e un 70% di insulina intermedia.
Importante prima di iniettarsi questo tipo d’insulina la penna o cartuccia va agitata dall’alto verso il basso per miscelarne il contenuto.

Come conservare l’insulina

Insulina in uso va tenuta a temperatura ambiente (a Temperatura inferiore a 30 °C)
Insulina di scorta non in uso (flaconi, penne, cartucce) deve essere conservata in frigorifero, non nel congelatore (temperatura ideale di conservazione 2°C – 8°C).
Raccomandazioni: l’insulina non deve mai essere congelata, evitare temperature estreme (se somministrata troppo fredda potrebbe causare dolore/bruciore nel sito di somministrazione).

ISTRUZIONI alla CORRETTA ESECUZIONE della TERAPIA INSULINICA

Siti di somministrazione

  • addome, ad almeno 2-3 cm dall’ombelico
  • braccia, tra gomito e spalla, sul lato esterno
  • parte anteriore delle gambe
  • glutei (solo per insulina ad azione prolungata)

Se ci si appresta ad effettuare esercizio fisico è bene non somministrare l’insulina nelle braccia o nelle gambe.
E’ necessario personalizzare la terapia seguendo le indicazioni fornite dall’infermiere al momento dell’educazione.

COSA SONO LE LIPODISTROFIE o LIPOIPERTROFIE

Sono un’anomala formazione e/o distruzione di tessuto adiposo nelle aree del corpo in cui viene iniettata l’insulina e possono presentarsi in qualsiasi sito: gambe, addome, braccia e glutei.
Come si presentano? Rigonfiamenti (duri o morbidi), grumi che si formano sotto la pelle.
Perchè evitarle? Alterano l’assorbimento dell’insulina (l’insulina iniettata in una lipoipertrofia ha un assorbimento irregolare e imprevedibile e pertanto i livelli di glucosio nel sangue non sono controllati con conseguente maggiore variabilità glicemica).
Come evitarle? Cambiando i siti di somministrazione; ruotando la sede all’interno dello stesso sito; esaminando regolarmente i siti in cui si inietta.
È bene quindi cercare eventuali grumi, gonfiori rossori e prestare attenzione alla sensazione di eventuali irregolarità o indurimenti della pelle. Periodicamente chiedete al medico o all’infermiere come si esaminano le proprie sedi di iniezione ed ispezionarle se si hanno dubbi.